Così come il pre-adolescente Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), anche la sua opera buffa La finta semplice fu motivo di contesa in Austria. Commissionata dall’Imperatore, l’opera fu terminata dal poco più che dodicenne Mozart nel 1768, ma essa poté essere rappresentata solo l’anno successivo e per giunta non a Vienna, ma a Salisburgo, presso il Palazzo Arcivescovile, a causa delle rivalità che il genio musicale del giovanissimo compositore era stato in grado di suscitare tra Corte Imperiale ed Arcivescovile. In questo dramma giocoso, il cui libretto è un libero adattamento da uno preesistente scritto da Carlo Goldoni, Mozart si dimostra già padrone delle tecniche stilistiche dell’opera buffa all’italiana, che ai quei tempi riscuoteva unanimi successi in tutta Europa e al cui sviluppo lo stesso Mozart contribuì con la sua produzione successiva. D’altronde, la provenienza goldoniana del testo garantiva a quest’opera giovanile del compositore austriaco una brillantezza drammaturgica di primo livello, che trovò nel vitale tessuto musicale impostato da Mozart un eccellente corrispettivo in ambito sonoro, così da creare quella fondamentale sintesi tra musica e dramma, necessaria ad ogni opera buffa o dramma giocoso che si rispetti.
LA TRAMA
L’azione si svolge in una terra del Cremonese.
ATTO PRIMO
In un viale alberato, il capitan Fracasso e il sergente Simone, militari del reggimento ungherese, passeggiano accompagnati dalle rispettive innamorate, Giacinta e la cameriera Ninetta. Per facilitare i loro intrecci amorosi, osteggiati dai fratelli di Giacinta, i nobili Cassandro e Polidoro, Ninetta suggerisce di far innamorare entrambi della baronessa Rosina, sorella di Fracasso, giunta in visita. Polidoro pare subito cadere nella trappola, dichiarandosi innamorato di Rosina e chiedendola in sposa; Cassandro, invece, noto misogino ed estremamente avaro, vuole apparire superiore e meno coinvolto dall’avvenenza della donna, tanto da negarle un anello chiesto in pegno dalla fanciulla. Rosina, tuttavia, non rinuncia al suo proposito di conquistare entrambi i fratelli, aiutata in questo da Ninetta e da un finto biglietto d’amore che, passando di mano in mano, giunge a Cassandro: egli, lusingato, concede a Rosina il tanto sospirato anello. Sopraggiunge Simone ed annuncia l’arrivo di un visitatore per Rosina, che si allontana per riceverlo; Cassandro, turbato nel vedere la fanciulla allontanarsi con l’anello, invita tutti a pranzo.
ATTO SECONDO
Nella loggia della casa di Cassandro, Cassandro e Fracasso, ubriachi, stanno discutendo e Giacinta si confronta con Polidoro, sempre convinto di voler sposare Rosina, grazie all’aiuto di Ninetta. Giunge la sera e Rosina canta una serenata, al cui richiamo accorre subito Polidoro, convinto da Ninetta, che si sta burlando del padrone, a sorreggere un candeliere. Sopraggiunge Cassandro, offeso di trovare Rosina in compagnia di Polidoro. Quest’ultimo si allontana, mentre Cassandro, ancora un po’ ubriaco, cerca di sedurre la fanciulla, che gli intima di esprimersi solo a gesti poiché l’odore di vino è ancora molto forte. Assopitosi, Cassandro non si accorge che Rosina gli ha rimesso l’anello al dito. Giunge Fracasso che, notando l’anello al dito di Cassandro, si sente offeso e sfida il padrone di casa a duello; sopraggiunge Rosina a mettere pace, sostenendo di amare solo Cassandro. Nel frattempo, con l’aiuto di Ninetta e Simone, Fracasso decide di rapire Giacinta. Proseguono le discussioni tra Polidoro e Cassandro in merito all’intenzione del primo di sposare Rosina; i due vengono interrotti prima da Fracasso e poi da Simone che annunciano la fuga di Giacinta e Ninetta con tutto il patrimonio di famiglia. I due fratelli acconsentono allora alla proposta fatta dai due militari: le due fanciulle in fuga andranno in sposa a chi le ritroverà per primo.
ATTO TERZO
Su una strada di campagna, Fracasso e Simone hanno raggiunto le proprie amate e potranno finalmente sposarsi. Giungono Rosina e Cassandro, che cerca di farsi dire dalla fanciulla a quale dei due fratelli vada la sua preferenza; proprio in quel momento, però, giunge Polidoro e Cassandro si nasconde. Rosina si prende nuovamente gioco di Polidoro: convinto si aver ottenuto la mano della fanciulla, scopre invece che questa l’ha concessa al fratello maggiore, che esce dal suo nascondiglio. Giungono Simone con Ninetta e Fracasso con Giacinta, a cui Cassandro concede il perdono e il permesso di sposarsi. La semplicità di un innocente inganno ha vinto su tutto, facendo trionfare l’amore.